venerdì 14 dicembre 2012

La Mente dello Sportivo

Pubblicato il 

LA MENTE DELLO SPORTIVO
Naturalmente, non è che lo sportivo sia una specie di animale fisiologicamente diverso da una persona normale, in realtà dovremmo parlare di “stato mentale dello sportivo”, (ricordate la definizione di MENTE?), in realtà coesistono in noi innumerevoli stati mentali, a seconda del ruolo che stiamo interpretando, per cui possiamo essere uno studente, un bambino, un adulto, un genitore, un arbitro, un vigile urbano, un autista ecc.ecc.
Ciò premesso, alcuni neuropsicologi hanno dimostrato come qualsiasi apprendimento ed il relativo comportamento è “legato allo stato” che concretamente significa che, quando siamo nello stato mentale dello studente, ascoltiamo la lezione e studiamo sui relativi libri, memorizzando il tutto in un archivio inconscio  dalla capacità infinita, da cui andiamo a ripescare le nozioni quando ci servono, (per esempio durante una verifica). Naturalmente in tale archivio memorizziamo anche gli stati emotivi collegati all’essere studente, gli atteggiamenti mentali, le espressioni ed, al limite, L’”atteggiamento” di ogni nostra singola cellula interessata al tale stato e, se pensate che i dati da memorizzare siano troppi, vi informo che le informazioni che la nostra mente può memorizzare attraverso i suoi collegamenti neuronali, sono un numero uguale a 2 elevato alla 10.000 miliardi (provate a scriverlo) e questo per ogni stato mentale che vi viene in mente di proporre. Certo è, che se lo studente ha la “testa tra le nuvole”, cioè non è inserito nello stato mentale dello studente, non memorizza o memorizza nel posto sbagliato,come conseguenza,  non gli vengono i problemi, legge ma non capisce ecc. ecc. e ciò vale per ogni stato mentale. Certamente nell’ANALISI TRANSAZIONALE, si usa il passare da genitore ad adulto a bambino per fini terapeutici, ma questo è un altro discorso.
Da quanto sopra si desume che si deve essere concentrati sullo stato mentale opportuno e coerente con le circostanze. Addirittura possono cambiare aspetti fisiologici importanti e persino la personalità se passiamo da uno stato all’altro: esempio calzante, la “spalla “ di Bonolis che quando fa il comico ha una voce nasale inascoltabile mentre quando canta ha una voce veramente eccezionale, vale a dire che, quando il tal personaggio sta interpretando il ruolo  del cantante (e quindi il relativo stato mentale), si genera una deformazione della laringe o comunque dell’apparato vocale importante e coerente allo stato. Ricordo anche un film, ormai datato, dove il protagonista cambiava la sua personalità con tanto di amici e ricordi a seconda del fatto se era ubriaco o savio.
Per i più appassionati: quando, in stato di coscienza alterata, usando il pensiero deduttivo e basta, ci diciamo che stiamo bene, ciò si trasforma in una catena di neuro trasmettitori in grado di modificare in meglio eventuali mal funzionamenti sia fisici che psichici, in realtà, a livello neurofisiologico, accade che le immagini mentali che possiamo produrre a livello della corteccia cerebrale (ricordate, quella massa strana che troviamo nel cranio) attraverso il sistema limbico ipotalamico (non preoccupatevi, immaginate un trasformatore elettrico, dove entra una cosa e ne esce un’altra), si collegano alla nostra parte fisica generando modificazioni vere e proprie.L’allenamentoideomotorio utilizzerà proprio questa nostra possibilità mentale.
E siamo arrivati alla concentrazione: una persona è concentrata quando è profondamente ed intensamente rivolta ad uno scopo, quando cioè tralascia ogni aspetto non pregnante con l’obiettivo, facile a dirsi ma molto più difficile a farsi in quanto siamo bombardati da moltissimi stimoli di natura diversa ed abbiamo subito, dalla nascita in poi un sacco di condizionamenti negativi sulle nostre reali capacità di competizione nella vita oltre che nello sport, a proposito di quest’ultimo aspetto: “parla dei tuoi limiti e diverranno tali”, anche su ciò si dovrà lavorare per superarli.
Chi volesse approfondire le basi teoriche di quanto affermato sino ad ora e su quanto altro tratteremo, può dare un occhiata alla dispensa  sulla concentrazione nello sport, per ora tenete ben a mente che, anche se può sembrare paradossale, anche per rilassarsi, che è la base di tutto il lavoro, bisogna imparare a concentrarsi. Dal prossimo intervento cominceremo con dei brevi esercizi di “concentrazione sul rilassamento”.
Alla prossima G.B.
Fonte:http://optiganitalia.wordpress.com/2012/12/12/la-mente-dello-sportivo/

Nessun commento:

Posta un commento