Regolazioni



LE REGOLAZIONI

L’optimist, pur nella sua semplicità che l’ha reso famoso come barca scuola, quando viene utilizzato per la regata si trasforma in una barca che necessita di grande attenzione sia nella fase di preparazione a terra che in quella di messa a punto in acqua. Gli stroppi, che nelle scuole di vela sono solo cordicelle utili a tenere la vela fissa alle aste, in regata diventano l’arma segreta per rendere il profilo della vela perfetto e adatto alle condizioni del momento. Anche gli angoli della vela, considerati solo estremità geometriche, diventano i punti di convergenza delle tensioni, attraverso il controllo delle quali si può variare con rapidità il profilo della vela in senso orizzontale, e verticale o spostare il grasso in alto, in basso, avanti o indietro.
Insomma, solo in apparenza e con una certa superficialità si potrebbe affermare che l’optimist non sia una barca tecnica. In realtà non si deve dimenticare che questa vela trapezoidale, motore della nostra imbarcazione, solo se ben regolata ci può assicurare in ogni istante la massima velocità.
Ogni   errore di regolazione può comprometterne il rendimento e questo obbliga i timonieri ad avere sempre l’occhio incollato sui filetti segnavento e sulle pieghe della vela, perché soltanto attraverso questa lettura attenta e continua potranno sapere se le regolazioni sono ottimali, per le condizioni del momento. Il paranco del picco deve essere funzionale, e permettere in ogni momento una tenuta e una facile regolazione. La scotta in treccia di diametro tale da poter scorrere nei bozzelli, può essere ridotta in caso di improvvisa bonaccia, riducendo il numero dei passaggi. La cimetta utilizzata come blocco del boma deve essere lunga in modo da far scendere il boma in caso di vento
Il wang deve essere inestensibile e funzionale per sopportare le tensioni che si hanno con vento di notevole intensità.
La cimetta che regola la base ,come tutte le altre deve  assicurare una perfetta tenuta in ogni condizione. Infine una particolare attenzione deve essere rivolta agli stroppi che regolano l’angolo di gola  .in quanto  essendo sottoposti a grandi tensioni, devono essere controllati e sostituiti spesso

Armare la vela
Si stende la vela su una superfice pulita, posizionando la linea di stazza della vela tra le due bande colorate dell’albero.
Si fissa l’angolo di gola alla varea con stroppi di 2,5/3 mm.
Si fissa l’inferitura all’albero con stroppi da 1,5/2 mm.
La loro tensione varierà in funzione del vento, del giro d’albero (curva inferitura) e della flessibilità dell’albero.
Si fissa la base della vela al boma con stroppi da 1,5/2 mm. Distanza della vela dal boma 1cm max.
La Regolazione degli stroppi
La corretta regolazione degli stroppi permette alla vela di adattarsi alla flessione dell’albero e permette di spostare il grasso in base alle condizioni del vento e del mare (intensità del vento e onda).
In condizioni di vento leggero l’albero non subisce flessione. Cercheremo di seguire il giro d’albero della vela, come da indicazioni fornite dal fornitore della vela.
Se vogliamo smagrire l’entrata prodiera, allenteremo gli stroppi di gola e mura e cazzeremo gli stroppi centrali. Un pò meno quelli mediani, ancora di meno quelli vicini alla gola e alla mura.
In condizioni di molto vento avremo una flessione accentuata dell’albero. Se non vogliamo richiamare troppo tessuto verso l’albero e quindi smagrire l’entrata prodiera, cazzeremo gli stroppi di gola e mura e allenteremo quelli centrali, un po meno quelli mediani, ancora un po meno quelli vicini agli stroppi estremi. Se invece vogliamo richiamare il tessuto in avanti (quindi smagrire molto l’entrata prodiera) sfruttando la flessione dell’albero lasceremo cazzati gli stroppi centrali.
Il grasso sull’inferitura sarà regolato altresi dal canningham. (lo stroppo che dalla bugna passa sopra il piolo dell’albero).
Lo stroppo dell’angolo di bugna/scotta agisce sull’apertura e sulla chiusura della balumina e quindi sull’uscita della vela.
La tenuta degli stroppi può essere migliorata facendo doppio passaggio nello stesso foro ma, con vento leggero, un’eccessiva tensione dei medesimi può impedire alla vela di passare facilmente da una mura all’ altra. Ciascuna vela viene progettata con una differente curva d’albero. Se una vela ha una curva d’albero accentuata, dovremo armarla stringendo gli stroppi centrali e allentando quelli estremi. Se, viceversa, una vela ha una curva d’albero ridotta, dovremo armarla allentando gli stroppi centrali e stringendo quelli estremi. In condizioni di vento leggero l’albero non subisce alcuna flessione per cui si devono allentare gli stroppi di gola e di mura per smagrire l’entrata prodiera. Al contrario, con molto vento, avendo una flessione più accentuata, dovremo cazzare gli stroppi estremi e allentare quelli centrali per non richiamare troppo il tessuto in avanti verso l’albero. Tuttavia alcune vele, avendo un giro d’albero minore, devono essere armate in modo contrario e cioè con vento medio-leggero; gli stroppi devono essere allentati in centro e tesati alle estremità.

REGOLAZIONE DELL’ALBERO

Se la barca è troppo orziera, il piede d’albero deve andare indietro per portare la testa in avanti. Se la barca è troppo poggiera  il piede d’albero deve andare in avanti per portare la testa indietro. Se l’albero è leggermente inclinato verso poppa, avrai un vantaggio in bolina, ma sarai svantaggiato nelle andature portanti. Questo è il motivo per cui non è vantaggioso avere l’albero troppo appoppato. Bisogna trovare una posizione media, magari provando con un’altra barca e verificando quando si ottiene il massimo rendimento nelle varie andature. Se navigando in bolina senti che la barca è troppo orziera e il timone forza troppo si può agire in uno o più dei seguenti modi per  portare il centro velico verso prua rispetto al centro di deriva:
portare l’albero in avanti

cazzare il picco

usare l’anello dell’archetto più verso prua

allentare l’ultimo e penultimo stroppo del boma (ricorda la stazza)

tirare la base

muovere la deriva verso poppa

(con vento molto forte o con forti raffiche si può alzare un poco di deriva)
se senti che  la barca è troppo poggiera  devi portare il  centro velico indietro rispetto al centro di deriva agendo in uno o più dei seguenti modi


REGOLARE IL PICCO

La regolazione del picco si ottiene mediante un paranco sistemato sull’albero. Questo paranco esercita una notevole tensione sull’attrezzatura per cui si consiglia di verificare che abbia una buona tenuta anche con vento  forte. Lo stozzascotte deve essere preferibilmente a clam-cleat perché è facilita la regolazione anche da parte dei più piccoli. La cima deve avere una buona tenuta sia l’allungamento che allo scivolamento ed è meglio utilizzare un prestirato. Nella parte superiore del paranco la cima deve essere inestensibile e quindi si consiglia cavetto d’acciaio o Kevlar. I bozzelli del paranco non devono essere di diametro troppo piccolo, mentre con il cavetto di acciaio è meglio che la puleggia sia metallica. Osservando la vela possiamo notare la presenza di pieghe trasversali che vanno da un angolo a un altro e che ci fanno capire quanto sia teso il picco.  

PICCO MOLLATO

La vela ha  la balumina meno tesa e il C.V. si sposta in basso avanti.La parte alta della vela tende ad aprirsi. Quando il picco è mollato, si osservano pieghe che vanno dall’angolo di gola all’angolo di scotta.

PICCO CAZZATO

Quando il picco è cazzato compaiono sulla vela delle pieghe che vanno dall’angolo di mua all’angolo di penna. Se le pieghe scompaiono quando si cazza la scotta significa che la tensione è perfetta.

POSIZIONAMENTO DEL PICCO

Il picco viene armato sul lato di dritta dell’imbarcazione per  avere un miglior  profilo della vela con mura a dritta. Per regolare il picco in acqua si devono  tenere in una mano la scotta e il timone e con l’altra manovrare il paranco.

REGOLARE IL VANG  

Dopo aver regolato il picco  si mette a segno il vang che, agendo sul boma, richiamerà in basso il tessuto della vela. Per adattare la tensione sul boma alle condizioni del vento e dell’onda, si deve fare uso del piolo che consente mediante uno stroppo di regolarne la discesa. Questo fermo diventa molto utile    in condizioni di vento forte in quanto permette l’azione del wang sulla preflessione dell’albero e di conseguenza sull’apertura della balumina. Nelle andature portanti il vang impedisce al boma di sollevarsi, quando si lasca la scotta. Il suo uso è utile con vento medio e forte, mentre con vento leggero la sua eccessiva tensione impedisce alla balumina di scaricare.  Per avere un miglior rendimento del vang è necessario far uso del piolo di fermo sull’albero.Con vento forte il vang  dà alla vela un profilo più magro e ci permette di lascare la scotta sotto raffica mantenendo il  profilo pressoché inalterato. Nelle andature portanti il vang impedisce al boma di sollevarsi.Per regolare il vang in acqua devo alzare la deriva, tenere la scotta cazzata nella mano del timone, orzare leggermente e mettere il vang a segno.

REGOLARE  L’ALTEZZA DEL BOMA MEDIANTE IL PIOLO  

Il piolo si trova davanti all’albero e vi si aggancia il boma mendiante una cimetta. Quando c’è vento leggero si deve accorciare la cimetta di ritenuta girandola su  se stessa. In questo modo il boma sarà  bloccato in alto e non eserciterà molta trazione verso il basso, mantenendo il profilo verticale della vela più grasso. All’aumentare del vento si inizieranno a formare delle righe di tensione sugli occhielli dell’inferitura, a questo punto si dovrà agire sulla cimetta, togliendo i giri e allungandola in modo da far scendere il boma in basso per appiattire i profilo verticale della vela.Questo piolo è molto utile per bloccare il boma all’albero impedendogli di scendere quando si mette in tensione la scotta. La regolazione del boma al piolo deve essere seguita con particolare attenzione sia con il vento leggero che con il vento forte. Con vento leggero, manterremo il boma bloccato più in alto mentre con l’aumentare del vento allungheremo lo stroppo di ritenuta del boma, per far sì che scendendo in basso ci permetta di smagrire il profilo verticale della vela. Infine si deve ricordare che, bloccando il boma con il piolo, renderemo più efficace l’azione del vang. Se il piolo non viene utilizzato, l’azione del vang risulta meno efficace e la balumina si apre in alto provocando un eccessivo svergolamento. Nelle andature più strette il  piolo è molto utile per bloccare il boma all’albero impedendogli di scendere quando si mette in tensione la scotta. 

REGOLARE LA BASE

Per eseguire una corretta regolazione è  necessario che il paranco scorra facilmente per cui si dovrà fare attenzione a non tenere gli stroppi della base troppo cazzati, in quanto la vela potrebbe arrestarsi in corrispondenza dei pioli dell’archetto o dello stesso strozzatore. La  regolazione della base ci permette di smagrire o ingrassare il profilo della vela, adattandola alle condizioni ambientali. Tesando la base il profilo della vela diventa più magro e la balumina si apre; lascando la base il profilo della vela diventa più grasso e la balumina si chiude. Il regolamento permette di avere un paranco che ci può aiutare a tesare la base e a non farla allentare con la spinta del vento. Questo paranco deve essere ricavato da un’unica scotta e può essere realizzato facendola passare in  un  foro praticato all’estremità del boma. Naturalmente la tensione della base dipenderà anche dal tipo di vela che abbiamo per cui  nel regolarla faremo attenzione ad utilizzare le informazioni fornite dal velaio. Quando la base é lasca  compaiono delle pieghe verticali in corrispondenza degli occhielli: questo indica un profilo orizzontale più grasso e la tendenza della balumina a chiudere.

REGOLAZIONI DELLA VELA IN BOLINA

La bolina è l’andatura che permette alla barca di stringere il vento con un angolo approssimativo di 45°.Questa andatura richiede molta sensibilità da parte del timoniere e un’ attenta regolazione del profilo della vela che è il   motore della nostra barca. E’ infatti  grazie al profilo aerodinamico che la vela riesce a navigare con angoli così stretti trasformando la spinta del vento in velocità di avanzamento.  

IL PROFILO DELLA VELA IN BOLINA

La regolazione del profilo risulta fondamentale per avere sempre il massimo rendimento della nostra vela in bolina.  Una vela ben regolata in condizioni di vento medio deve avere  il punto di massima freccia circa a metà della distanza massima tra inferitura e balumina in  modo da mantenere il profilo ottimale con cui è stata progettata  con gli angoli di ingresso e   di uscita del vento pressoché simili.Se la vela viene regolata con l’entrata piatta e la balumina chiusa il punto di massima freccia si sposta verso poppa generando un profilo che peggiora il rendimento della nostra vela in quanto il vento entra con estrema facilità ma trova difficoltà ad uscire. Inoltre la forza risultante sarà applicata troppo indietro e risulterà negativa ai fini dell’avanzamento.Quando la freccia si sposta verso l’albero la vela presenta un profilo con l’inferitura più grassa e la balumina più piatta. Questo tipo di profilo si adatta bene a condizioni di onda in quanto il minore angolo di bolina sarà compensato dalla maggiore  velocità della barca.
L’azione del vento sulle vele fornisce la velocità alla nostra imbarcazione. In bolina questa spinta è generata dallo scorrimento dell’aria sul lato sopravento e su quello sottovento delle vela La differenza di velocità che si crea tra la superficie interna e quella esterna provoca una differenza di pressione che produce un’azione di avanzamento dovuta più a un fenomeno di aspirazione che a uno di spinta vera e propria. La forza risultante da questa azione si considera applicata  in un punto chiamato centro velico. Questo punto non è da considerarsi fisso ma varia in rapporto al profilo che diamo alla nostra vela e all’angolo di apertura della vela rispetto all’asse longitudinale della barca. 
Tra i profili presi in esame quello con la balumina chiusa è il peggiore in quanto produce solo effetti negativi: vediamo quindi quali sono le cause che determinano la chiusura della balumina. Uno delle cause principali è la scotta troppo cazzata, in quanto il boma trovandosi troppo verso il centro dell’imbarcazione non permette alla vela di scaricare il vento. Altra causa di una balumina chiusa è il picco con troppa tensione in condizioni di vento leggero. Anche il vang troppo tesato  agisce in maniera negativa sulla balumina impedendogli di aprirsi con vento leggero. Se la base della vela è lasca e l’inferitura allentata, la vela diventa piu’ grassa e il grasso tende a chiudere la balumina. Questa ultima  condizione richiede molta sensibilità nell’uso di scotta, picco e vang in quanto l’eccessiva tensione sulla balumina renderebbe difficile, in condizioni di vento leggero, lo scorrimento dell’aria e quindi il rendimento della vela.  

REGOLAZIONE DEL PROFILO DELLA VELA IN BOLINA

Per avere un buon rendimento in bolina non basta  dare alla vela un corretto profilo aerodinamico, ma si deve anche permettere mediante la regolazione  e la conduzione, che il vento entri sulla vela con il giusto angolo di incidenza. Usando i tell-tales (o filetti segnavento), si può osservare chiaramente se lo scorrimento del vento sopra e sottovento è perfetto. I filetti sopravento andranno in stallo quando saremo troppo orzati, mentre i filetti sottovento inizieranno a sventare quando saremo troppo poggiati .Il filetto collocato in balumina, all’altezza della stecca alta, ci avverte se l’uscita dell’aria e’ troppo accelerata, (balumina aperta) oppure se l’uscita del vento è frenata (balumina chiusa).
Nel primo caso il filetto sarà orizzontale, nel secondo caso andrà in stallo. Comunque Il massimo rendimento della vela, sia come angolo che come velocità, si ottiene quando l’equipaggio riesce a trovare il giusto rapporto tra velocità dello scafo e spinta sulla vela, cioè l’equilibrio dello scafo a tutte le sollecitazioni  che derivano dall’azione del vento sulle vele e delle onde sulla barca, che  tendono a farla rollare, beccheggiare, orzare e poggiare.
Questa stabilità oltre a dipendere dalle continue regolazioni è data sopratutto dal lavoro dell’equipaggio che in ogni attimo deve percepire le necessità dello scafo ed intervenire con il lavoro di peso, di scotta e di timone.

REGOLAZIONE DELLE CINGHIE

Ogni imbarcazione One design viene dotata di cinghie regolabili. La loro regolazione e’ molto importante in quanto permette di adattare l’altezza  delle cinghie alle misure antropometriche del timoniere. Poiché siamo in una fase ampiamente evolutiva della crescita, questa regolazione dovrà essere controllata periodicamente. A grandi linee possiamo dire che una cinghia alta si adatta ad un timoniere piccolino, mentre una cinghia bassa e quindi più tesa si adatta ad un timoniere più alto. Nel caso di timonieri troppo alti capita frequentemente che essi utilizzino  la cinghia di sottovento. Un cattivo posizionamento alle cinghie provoca affaticamento, dolori e talvolta la rotazione del bacino con conseguente lordosi. La regolazione delle cinghie  deve permettere al timoniere la massima estensione del busto, mantenendo un angolo degli arti inferiori di 25°. Per un timoniere longilineo le cinghie devono essere tirate al massimo, per impedire posizioni faticose.




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